L’abbondanza non teme nulla.

In questi giorni ho preso una decisione apparentemente innocua in base ad un paura. La paura diceva: “non hai abbastanza tempo, se non fai questa cosa ora non avrai più modo di farla o di approfittare completamente di questa occasione.”

Così ho scelto di cogliere questa opportunità seguendo questa paura travestita. Paura travestita!? Travestita da cosa?!

Era una paura travestita da novità, opportunità, occasione. Una di quelle cose che hanno un po’ il sapore di un “e poi quando mi ricapita!?” Quel “ricapita” ti fotte. Pensarlo una volta sola ti getta già nella scarsità. Senti già la mancanza causata da tutte quelle occasioni che non arriveranno più perché con quel “quando mi ricapita!?” le stai già costringendo a deviare la rotta che le avrebbe portate a te.

“… ed è subito scarsità!” Una scarsità velata, sottile. Ma pensiamo a quante scarsità velate e sottili viviamo: facciamo lavori che non ci piacciono “perché ora ci sono e domani chissà…”, viviamo con una persona che non amiamo più “perché almeno questa me la tengo stretta”, i soldi vanno tenuti da parte “perché nella vita non si sa mai, tutto può succedere” ed in genere non sono cose belle quelle alle quali pensiamo. Grandi, piccole scarsità travestite da quotidianità, credenze, abitudini…

L’abbondanza ha sempre lavoro, amore, persone, amici, soldi, tempo, salute, idee, occasioni.

L’abbondanza non prende decisioni in base alla paura.

L’abbondanza diffida della realtà dei sensi.

L’abbondanza si fida.

L’abbondanza si trova dietro l’angolo di una singola scelta fatta in modo nuovo e lì, svolti.

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