Il mio viaggio con Tony – capitolo 24.
24. Controllare il vostro tempo e la vostra vita
Obiettivo: imparare a usare il tempo a vostro vantaggio anziché consentirgli di dominare i vostri livelli di soddisfazione e di stress.
Il tempo è un’esperienza relativa. La nostra messa a fuoco mentale influisce sulla percezione dello scorrere del tempo. Gestire la mente significa anche sviluppare le abilità per alterare il tempo di modo che un minuto sembri un’ora e viceversa, se lo desideriamo.
cose importanti VS cose urgenti
Vi è mai capitato di sgobbare tutto il giorno, di portare a termine tutto e poi sentirvi insoddisfatti?
Questo accade quando facciamo le cose urgenti ma non quelle importanti, ovvero quelle che faranno la differenza a lungo termine.
Risparmiate gli anni
Apprendete dalle esperienze altrui evitando di commettere gli stessi errori degli altri: risparmierete tempo! Molto tempo!
Esercizi:
Il presente ci opprime? Pensiamo al futuro in modo potenziante.
Se abbiamo obiettivi importanti a lungo termine iniziamo a metterci all’opera e vediamoci già li, alla meta.
Impariamo a distorcere il tempo: se per fare una cosa crediamo ci voglia molto tempo allora aggiungiamo un’altra componente che acceleri il processo (per esempio io scrivo ascoltando musica: se intendo decelerare il tempo sarà “soft”, se intendo accelerarlo sarà “pop”…)
L’elenco delle cose importanti ci aiuterà a focalizzarci e focalizzandoci avremo la percezione di avere più potere sul nostro tempo.
Considerazioni / Reazioni
Cruciale.
Sono giorni che rimando la corsa al parco perché credo di non avere il tempo per farlo.
“credo” è il termine più appropriato a quanto pare…
Tony!
Tony, quando parli di quell’insoddisfazione, cavolo, io capisco benissimo! C’è stato un periodo lungo della mia vita in cui facevo esclusivamente cose urgenti e zero cose importanti!
Con soddisfazione, ora, dico “c’è stato”… almeno questa fase l’ho superata.
Sul tempo che sfugge, sul presente che opprime, su un futuro che pare lontano anni luce ed un passato che sembra trascorso da un solo giorno potrei scrivere intere pagine quindi mi fermo prima và!
Però…
C’è una frase di questo capitolo che mi ha fatto ricordare una cosa bellissima. Una cosa tenera. Forse la prima esperienza di quando ho toccato con mano questa cosa del relativismo in materia di tempo: il mio primo bacio.
Ebbene si Tony, proprio quello!
La scena la ricordo “come fosse ieri”, appunto.
Era all’epoca delle medie, settembre, 11.
Lui aveva due anni in più, quei due anni che a quell’età ti fanno sembrare il tuo fidanzatino un uomo maturo. Si, eravamo fidanzatini Tony. E ci volevamo un gran bene per quello che questo significava a quell’età. Pensa che io per vederlo mi facevo dieci km almeno due volte alla settimana Tony. Voglio dire: per una ragazzina delle medie è un’impresa!
E lui una sera ha deciso che dovevamo diventare grandi. L’ha deciso lui, io volevo solo bere un succo di frutta insieme. Però è stata una gran bella decisione la sua, devo ammettere.
Seduti su quelle scale di marmo parlavamo e non parlavamo: due parole, lunghi silenzi. Sorrisi imbarazzanti. Perché alle medie non hai ancora letto i romanzi di Coelho, guardato i film di Cameron, ascoltato Stravinskij, non hai dubbi su Dio e ancora non vivi una vita borderline in cui, mentre servi patatine, sogni di andare in scena al Sistina.
Insomma, parli del nulla Tony. Di quel nulla soffice, tenero, morbido come la pelle di quell’età. Un silenzio ingenuo. O, almeno, sembrava ingenuo. O forse lo era, non so…
Sta di fatto che io avevo uno Swatch al polso, verde. Me lo avevano regalato i miei per il mio compleanno. Lo guardavo spesso. Non tanto per controllare l’ora ma perché era bello Tony. E quella sera lo guardavo spesso non perché fosse bello ma perché ero imbarazzata nel guardare lui, lui che era bellissimo per me. Era più bello dello Swatch, Tony. Insomma, solo per questa ragione ricordo l’ora in cui lui mi ha abbracciata per la prima volta: erano le 21.20 dell’11 di settembre.
Un abbraccio forte e delicato allo stesso tempo. Ricordo anche che in quel momento provai una strana e stupenda sensazione: non ero più io. Non ero più materia, non ero più carne. Non ero più di questa realtà. Ero di un mondo diverso. Forse Tony, ero anima pura. Sentii per la prima volta quella magia di cui è fatto l’amore. Anche se ero piccola o, forse proprio perché ero piccola Tony. Insomma siamo rimasti abbracciati. In quell’abbraccio sono morta e rinata Tony, credo almeno una decina di volte.
Io pensavo che sarebbe finita così la mia vita, in quell’abbraccio. Insomma non avevo minimamente sospettato del dopo, tanto del bacio quanto del fatto che quella sera sarei comunque dovuta tornare a casa e che il giorno dopo sarebbe stato il primo giorno di scuola. Insomma, per me non c’era più nemmeno un domani, figurati un bacio Tony!
21.25, eravamo ancora li. Leggevo l’ora solo perché avevo il quadrante di fronte ai mei occhi. In quel momento lo stavo tradendo lo Swatch, Tony. Eggià. Anche quell’orologio favoloso s’era dissolto, assieme al mio corpo. In quel momento tutti gli abbracci tra Dylan e Kelly non avrebbero potuto competere con quell’intensità: la bassa padana era come Berverly Hills. Anzi, più bella Tony. Io ero più bella. Il mondo era più bello.
E poi…
il mondo non era più il mondo, io non ero più io, le lancette dello Swatch silenziate, il marmo come un cuscino morbido, il deserto per strada, il buio come un nido di luce, i nostri volti si sono fusi e le nostre labbra si sono toccate per la prima volta: il cielo in terra e la terra in cielo.
Ecco Tony.
Era tutto a testa in giù. Un equilibrio sovvertito. Un’armonia di suoni striduli. Roba d’altro mondo!
Mi ha baciata Tony, alle 21.30.
L’ora la so perché quando ho riaperto gli occhi…Vabbé Tony, lo Swatch verde fluorescente era impossibile non guardarlo!
Insomma Tony, è successo tutto in dieci minuti ma io li ho vissuti come fossero ore, giorni, mesi. E ancora oggi se ci ripenso ho la stessa sensazione dell’epoca: l’eternità in un attimo.
Ecco Tony, mi hai fatto venire in mente questo. Non so se ti sembra poco ma per me è stato un regalo enorme in un momento in cui il tempo mi pare che mi stia scivolando via … e in questo andare si trascina tutto Tony: persone, cose, emozioni, situazioni, idee, progetti…
Grazie Tony, volevo solo ringraziarti.
Ps: non sono andata a correre alla fine, ma ho passeggiato nel parco dei miei ricordi e devo dire che è molto più bello dell’Appia Antica.
Erica